ALESSANDRO FERRARI – MILANO
27 luglio 1993 – 27 luglio 2021
Era la sera del 27 luglio 1993 e l’Agente di Polizia Locale Alessandro Ferrari, in servizio con la collega Catia Cucchi, si trovava a passare per via Palestro. Intervenuti su segnalazione per una Fiat Uno parcheggiata davanti al Padiglione di arte contemporanea dalla quale fuoriusciva del fumo biancastro, Alessandro richiedeva immediatamente l’intervento dei vigili del fuoco che, giunti sul posto, accertavano la presenza di un ordigno esplosivo all’interno dell’auto. Nonostante Alessandro fosse riuscito a bloccare la strada per interdire il transito ad inconsapevoli passanti, nè lui nè i vigili del fuoco hanno avuto, purtroppo, il tempo necessario per mettersi in salvo: pochi istanti dopo l’autobomba esplodeva uccidendo i tre vigili del fuoco, Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, l’Agente di Polizia Locale Alessandro Ferrari e un cittadino del Marocco, Driss Moussafir, che era nei pressi. Un ordigno potentissimo, almeno cento chili di esplosivo che, innescati, scoppiavano devastando, uccidendo, seminando morte e spazzando via, come foglie, le vite di quei cinque uomini.
Per il suo atto di coraggio, il 22 novembre del 1993, Alessandro Ferrari è stato insignito, assieme agli altri tre servitori dello Stato, della Medaglia d’Oro al Valor Civile dal Presidente Oscar Luigi Scalfaro per il nobile esempio di altissimo senso del dovere ed elette virtù civiche, spinti fino all’estremo sacrificio.
Negli anni seguenti, accertata la matrice mafiosa dell’attentato grazie anche alla collaborazione di un pentito, furono operati i primi arresti, ai quali seguirono condanne esemplari.
Il 27 luglio 2013, a distanza di 20 anni dall’esplosione, è stata apposta sul luogo della strage una targa commemorativa con i nomi dei caduti.
Questa ed altre simili vicende, ci riportano agli anni della ‘strategia della tensione’, anni di attentati nei quali la Polizia Locale è sempre stata presente, anni in cui morirono 21 persone tra cui il giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Esattamente allora come oggi, la Polizia Locale è sempre al proprio posto, pronta all’adempimento del proprio dovere, a tutela dei cittadini e della res publica. I recenti attentati di Parigi, Nizza, Bruxelles, così come quello di Milano del 1993, sono la testimonianza di quanto gli uomini della Polizia Locale siano impegnati in ‘prima linea’, oggi come allora, in interventi ad alto rischio a difesa della collettività.
La memoria del nostro fratello, Caduto da eroe, non si è persa nel corso degli anni ed il suo ricordo è ancora vivo in tutti i colleghi che lo conoscevano. Alessandro Ferrari era un giovane collega, affettuosamente chiamato lo ‘spilungone’, che portava in giro il suo sorriso e la sua profonda umanità. Originario della provincia di Bergamo, svolgeva il suo lavoro con la stessa serenità che contraddistingueva la sua vita e il suo quotidiano. Sposato, papà del piccolo Matteo, Alessandro coltivava con passione l’amore per la musica e si dedicava con dedizione ad attività di volontariato presso l’oratorio della parrocchia. Un’anima ricca di grandi qualità, umile e disponibile, un uomo per bene, con tanti sogni e progetti svaniti quella terribile notte in cui ha pagato al Servizio ed al Dovere il prezzo più alto.
Alessandro Ferrari è in ogni Agente che crede nella divisa che indossa e in quello che la stessa rappresenta. Questi sono i poliziotti della Locale: i primi ad arrivare e gli ultimi ad andare via, come sempre.
La Memoria è un pezzo di storia e per questo è un onore per noi mantenerla sempre viva. Personaggi di questo spessore morale e professionale meritano di entrare a far parte della Memoria Storica degli appartenenti alla Polizia Locale di tutt’Italia, perché rappresentano motivo di orgoglio per la Polizia Locale di Milano e per tutti noi.
ONORE AI CADUTI DELLA POLIZIA LOCALE!
ONORE A ALESSANDRO FERRARI!
PER NON DIMENTICARE MAI
Il Fuori Coro
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